Penso a lei sola in questa cupa nottata,
triste che non ce la fa ad esser disperata.
Chiusa nel suo bozzolo di sordo dolore
della vita avverte tutto il suo malore.
Voglia di vivere strappata e flagellata,
una corsa per ridare una vita già data.
Unghie a graffiare un momento, un istante,
a divellere un malessere così devastante.
Forza, bambina, amica, non ti accasciare,
la tua felicità potrai di nuovo abbracciare.