giovedì 6 agosto 2015

Marco tirava avanti così, per inerzia; non era felice, il suo matrimonio non era gran che, ma lo aveva capito solo pochi giorni prima delle nozze che quella non era la donna per lui. Non ebbe il coraggio di mandare all' aria tutto: ristorante prenotato, bomboniere, i mobili, il contratto d'affitto della casa. Disse a se stesso che voleva provarci ugualmente e che al limite si sarebbe separato in un secondo tempo. Ma la prima figlia venne dopo nemmeno un anno, e non se la sentì di mollare baracca e burattini.Sperando sempre che le cose cambiassero con il lieto evento, Marco si convinse che sua moglie avrebbe smesso di trattarlo male, di rimproverarlo per ogni cosa che faceva. Fortunatamente c'erano gli amici del paese, la birretta serale, il lavoro e la bimba con cui giocare alla sera. Manuela, sua moglie, intanto peggiorava sempre di più, diventando ogni giorno più aggressiva e scostumata. Marco la giustificava adducendo all' impegno con la bambina il suo comportamento: non voleva vedere, non voleva ammettere il suo errore, nonostante se ne fosse reso conto già prima. Gli anni passavano, ed un altro figlio, un maschietto, venne ad aggiungersi alla famiglia. Marco aveva qualche difficoltà sul lavoro, fino al giorno in cui arrivò la lettera di licenziamento: la sua ditta chiudeva i battenti, facendolo ritrovare in mezzo ad una strada. Non si perse d'animo, fece domande, consegnò curriculum ovunque, fino a che venne assunto come ragioniere in un 'altra ditta, facendogli tirare un sospiro di sollievo. In casa le cose peggioravano sempre di più e Marco si appiattiva col passare dei giorni, diventando abulico. Avrebbe voluto prendere in mano la sua vita, ma non poteva: due figli piccoli da crescere glielo impedivano. Si rifugiò nei ricordi passati, nella vita spensierata da adolescente, pensando anche alle ragazze conosciute all' epoca. Una notte, non dormendo, rivide l' immagine di una ragazzina con cui aveva avuto un filarino anni prima. Si chiamava Daria, ed a lei aveva dato il primo bacio. Nel buio, quel viso e quel sorriso si facevano sempre più nitidi, ma non sapeva come cercarla. Si ricordò che era amica di Alessandra, una sua compagna delle superiori, e la mattina telefonò a quest'ultima con una scusa per avere notizie. Alessandra e Daria erano ancora in contatto, e Daria le aveva fatto persino da testimone alle nozze, quindi non fu difficile sapere
che fine avesse fatto l' oggetto dei suoi pensieri. Daria non viveva più in città, si era trasferita, sposata e poi divorziata, aveva una figlia studentessa universitaria. Marco non osò andare oltre, non voleva che Alessandra si insospettisse, ma la cercò in internet e la trovò. Le loro vite erano distanti, cambiate, i ruoli differenti. Si sentirono un paio di volte al telefono parlando del più e del meno, e quando finalmente riuscirono a raccontarsi il loro passato che si era incrociato per qualche mese, Marco se la sentì nonostante tutto vicina, ed anche se fu soltanto per poco, ebbe la sensazione di non sentirsi più solo, attraverso quel segno che anche in lei aveva lasciato