mercoledì 8 luglio 2015

Delle nozze, delle rime e dell' ufficio



Diana si sentì chiamare dalla collega che le comunicò che Anna la stava cercando. Anna era una delle sue amiche dell' ufficio, ed aveva una figlia che si sarebbe sposata pochi giorni dopo. Solo in pochi colleghi erano stati invitati, e Diana viveva questa scelta di Anna con un misto di gratificazione e di rispetto. Quando fu nella stanza di Anna, questa la pregò di fare una poesiola in occasione del matrimonio; Diana nono sapeva cosa d...ire, conosceva poco i due sposi, sapeva solo che erano due astrofisici, che lui era francese e basta. Anna insistette così tanto, che Diana non
fu capace di rifiutare, ma una piccola ansia cominciò a pervaderla-
" E mo' che scrivo?" si domandava mentre tornava in stanza. Il lavoro la riassorbì di nuovo ed alla poesia non ci pensò più. Tornata a casa, ne parlò con il marito, il quale seppe cosa dirle se non delle frasi di circostanza del tipo " vedrai che qualcosa tirerai fuori". Certo un bell' incoraggiamento, non c'è che dire!
I giorni passavano, il matrimonio si avvicinava e Diana rimuginava.
Pian piano la poesia prese forma e ne parlo' con Anna per avere un suo parere. Ma dopo la lettura, Anna le diede una notizia che lasciò di stucco: i due sposi, infatti, avevano deciso che, chi fosse in grado di esibirsi in qualsiasi modo ( barzellette, recite, suono di strumenti, canti), lo avrebbe fatto durante l' aperitivo. Oddio!
Venne il giorno tanto atteso, elegante come sempre, Diana e suo marito erano tra gli invitati, insieme a pochi altri colleghi che Anna e suo marito ritenevano amici. Finita la cerimonia, fu servito l' aperitivo, ed alcune persone iniziarono le loro performances. Diana assisteva con un nodo alla gola, sperando si dimenticassero di lei. Niente da fare: la sorella della sposa, d' imperio, la prese per un braccio e la trascino vicino al microfono. Più di duecento occhi la fissavano. Si ricordò delle recite alle elementari, quando era la piccola diva della scuola, sempre protagonista, ed una strega di Biancaneve che nessuno fu poi in grado di superare. Il suo ex dirigente, ed i suoi colleghi la osservavano incuriositi " chissà la Macchi che si inventa, ora" pensavano. Davanti a lei, c'erano gli sposi, e subito dietro il marito ed uno dei suoi colleghi preferiti, Rino, che le sorrideva facendole coraggio e con l' aria di chi dice "dai, che lo so che farai una bella figura".
E bella figura fu! Gli sposi erano contentissimi, e corsero a baciarla, la recitazione fu da attrice consumata, a tratti spiritosa, a tratti sentimentale. Diana era rossa in viso, soddisfatta, ed il suo pensiero corse, come sempre, alla sua maestra elementare, che conosceva le sue doti e le aveva sapute far venire fuori. Suor Gemma continuava ad accompagnarla dopo tanti anni, e Diana, in quel suo piccolo ritaglio di felicità, ebbe il solo rammarico di non poterla avere accanto