lunedì 6 settembre 2010

CARLO

Il tuo sorriso lì fuori dalla scuola,
pronto a ricordarmi che non ero sola.
Giorni d'estate sulla grande spiaggia,
insieme a costruire  case di sabbia.
E quante cose inutili  che mi riportavi,
al tuo ritorno, ogni volta che viaggiavi.
Pomeriggi trascorsi in enormi discussioni ,
forse per stimolare le mie giovani opinioni.
Dietro quelle lenti, i tuoi grandi occhi scuri,
quasi a intercettare gli  amori immaturi.
Poi il gelo, il terrore, lo sconforto,
la notte in cui dissero che eri morto.
Viso tra le braccia di quell'uomo odiato,
perché via da te mi aveva trascinato.
Qui ti ho innanzi sterile e murato,
tu,  primo uomo di me innamorato.
No, che dico...sei vivo... sei qua,
dolce, dolcissimo, caro mio papà